Sviluppo DIA DIY (Do It Yourself)
Moderatori: Emilio Vendramin, Riccardox, Massimiliano Liti, Sergio Frascolla, Michele Azzali, Ferruccio Lobba
- Luca Puntin
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Sviluppo DIA DIY (Do It Yourself)
E' un po' di tempo che rimugino questa idea: trattandosi di sviluppare solo la pellicola penso non serva una vera e propria camera oscura.
Non ho mai sviluppato "chimicamente", ma ho ricevuto in regalo da lontani parenti una macchina fotografica un po' particolare: si tratta di una View-Master stereoscopica americana, direi dei primi anni '60, che permetteva di scattare le foto da inserire in quei dischi di cartone del diametro di circa
10 cm. e di visionare in 3D con l' apposito visore.
Sono riuscito a trovare anche dei dischi vuoti, un visore e la specifica taglierina per il negativo: la macchina carica il normale rullino 135, diapositiva, e fa circa il doppio delle foto: occupa meta' dell' altezza della pellicola, poi si spostano in basso i due obiettivi e si inverte il movimento della pellicola, che rientra nella cartuccia. Ad ogni scatto vengono impressionati due fotogrammi. Ho anche il suo flash dedicato, va pero' a lampadine ed ha un telemetro integrato per il calcolo del diaframma da impiegare in base a tempo (fisso, 1/25 s), numero guida e sensibilita' della pellicola.
Non ho esperienza di sviluppo DIA : e' difficile / impossibile ?
Esiste un tutorial ben fatto da qualche parte ?
Consigli sui prodotti da usare (combinazione marca/tipo pellicola con corrispondenti prodotti chimici) ?
Ogni aiuto e' ben accetto !
Non ho mai sviluppato "chimicamente", ma ho ricevuto in regalo da lontani parenti una macchina fotografica un po' particolare: si tratta di una View-Master stereoscopica americana, direi dei primi anni '60, che permetteva di scattare le foto da inserire in quei dischi di cartone del diametro di circa
10 cm. e di visionare in 3D con l' apposito visore.
Sono riuscito a trovare anche dei dischi vuoti, un visore e la specifica taglierina per il negativo: la macchina carica il normale rullino 135, diapositiva, e fa circa il doppio delle foto: occupa meta' dell' altezza della pellicola, poi si spostano in basso i due obiettivi e si inverte il movimento della pellicola, che rientra nella cartuccia. Ad ogni scatto vengono impressionati due fotogrammi. Ho anche il suo flash dedicato, va pero' a lampadine ed ha un telemetro integrato per il calcolo del diaframma da impiegare in base a tempo (fisso, 1/25 s), numero guida e sensibilita' della pellicola.
Non ho esperienza di sviluppo DIA : e' difficile / impossibile ?
Esiste un tutorial ben fatto da qualche parte ?
Consigli sui prodotti da usare (combinazione marca/tipo pellicola con corrispondenti prodotti chimici) ?
Ogni aiuto e' ben accetto !
Ciao.
Luca
Luca
Re: Sviluppo DIA DIY (Do It Yourself)
Lo sviluppo delle diapositive a colori richiede attrezzatura specifica e competenze che non si possono improvvisare.
In particolare agitazione e temperatura dei bagni sono critici e vanno rispettati tassativamente (agitazione continua e temperatura di 38 gradi, con scarto di pochi decimi di grado).
Questo significa che non basta tenere una tank a bagno nel lavandino e girarla continuamente perché i bagni sono diversi e bisogna che il sistema sia efficiente, altrimenti lo fai una volta e poi la pianti lì. C'è chi lo fa "alla carlona" e dice di avere buoni risultati, ma dei risultati mostrati con scansioni dubito molto. Io uso le striptest per controllare i risultati cromatici e di densità prima di iniziare ogni lotto di sviluppo. Se non lo fai non puoi avere la certezza che i tuoi risultati siano corretti.
Quindi senza una sviluppatrice termostatica (tipo jobo) ci sono poche possibilità di avere costanza di qualità, queste macchine oggi hanno subito un notevole rialzo dei prezzi, occorrono diverse centinaia di euro per trovarne una amatoriale e corredarla di tank e spirali. Per non parlare di quelle di nuova produzione, hanno prezzi inavvicinabili.
Gli assortimenti chimici li fa la tetenal ad esempio (3 bagni) oppure l'italiana Bellini (di migliore qualità, ma ben 7 bagni). Questi assortimenti costano e non durano in eterno quindi se non sviluppi spesso per sfruttarli, poi dovrai gettarli via per ossidazione.
Io ci andrei cauto, rischi di spendere molti soldi e di avere risultati non buoni.
P.S.: ricordo con affetto il viewmaster, era un aggeggio molto in uso quando ero bambino, ed era assai affascinante.
In particolare agitazione e temperatura dei bagni sono critici e vanno rispettati tassativamente (agitazione continua e temperatura di 38 gradi, con scarto di pochi decimi di grado).
Questo significa che non basta tenere una tank a bagno nel lavandino e girarla continuamente perché i bagni sono diversi e bisogna che il sistema sia efficiente, altrimenti lo fai una volta e poi la pianti lì. C'è chi lo fa "alla carlona" e dice di avere buoni risultati, ma dei risultati mostrati con scansioni dubito molto. Io uso le striptest per controllare i risultati cromatici e di densità prima di iniziare ogni lotto di sviluppo. Se non lo fai non puoi avere la certezza che i tuoi risultati siano corretti.
Quindi senza una sviluppatrice termostatica (tipo jobo) ci sono poche possibilità di avere costanza di qualità, queste macchine oggi hanno subito un notevole rialzo dei prezzi, occorrono diverse centinaia di euro per trovarne una amatoriale e corredarla di tank e spirali. Per non parlare di quelle di nuova produzione, hanno prezzi inavvicinabili.
Gli assortimenti chimici li fa la tetenal ad esempio (3 bagni) oppure l'italiana Bellini (di migliore qualità, ma ben 7 bagni). Questi assortimenti costano e non durano in eterno quindi se non sviluppi spesso per sfruttarli, poi dovrai gettarli via per ossidazione.
Io ci andrei cauto, rischi di spendere molti soldi e di avere risultati non buoni.
P.S.: ricordo con affetto il viewmaster, era un aggeggio molto in uso quando ero bambino, ed era assai affascinante.
Re: Sviluppo DIA DIY (Do It Yourself)
Condivido parzialmente l'intervento di Sandro. E' vero che non si improvvisa e, aggiungo, occorre chiarezza e metodicità nell'applicare il processo di sviluppo, tuttavia avendo le dovute informazioni ( i forum riportano diversi interventi in proposito ) e seguendo alla lettera le istruzioni con un pò di esperienza di camera oscura si possono ottenere senz'altro buoni/ottimi risultati, oltre l'indiscutibile soddisfazione di averlo fatto da soli. L'unico vero "ostacolo" è la termostatazione dei bagni chimici. La soluzione più veloce è l'acquisto di un'apposita vasca tipo Jobo. Si può anche ricorrere al fai da te, la vasca me la sono costruita e va benone. Volendo "provare" il processo con la minima spesa e se non si ha dimestichezza con il fai da te, è possibile usare la tecnica del bagno maria. Si porta a temperatura una certa quantità di acqua entro un recipiente di almeno ( più è grande e meglio è ) dieci litri ove si pongono i chimici e la tank. Si porta il tutto a temperatura e si procede. Certo non è l'ottimale perchè non è semplice mantenere la temperatura durante il processo. Comunque alcuni lo fanno. In ogni caso spendendo poche decine di euro per i chimici, un buon termometro, tank e qualche bottiglia si può provare. Se ci si prende gusto ( non scoraggiarsi ai primi tentativi ma cercare di capire gli errori magari contattando il produttore dei chimici, spesso disponibile ) magari nel tempo ci scappa una vasca termostata.....
- Luca Puntin
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- Località: Udine (provincia)
Re: Sviluppo DIA DIY (Do It Yourself)
Ringrazio per i consigli: non che mi fermi alla prima difficolta', pensavo solo fosse piu' semplice. Cerchero' piuttosto un servizio di sviluppo DIA per corrispondenza, sperando che non tenti di mettere le diapo nei telaietti ( a me serve la pellicola sviluppata e non tagliata).
Poi, se proprio ci prendo gusto, potrei avviarmi nell' autocostruzione di un bagno termostatato, con scambiatore di calore fra reagenti chimici ed una massa d' acqua maggiore che faccia da volano , circolazione forzata con pompa, controllo elettronico di temperatura con regolazione di potenza PWM sulla resistenza di riscaldamento (con meccanica ed elettronica sono bravino, e' il mio hobby ed il mio mestiere..).
Per i nostalgici dei buoni vecchi tempi andati (..... la visione TV 3D era ancora assai lontana) ecco l'attreezatura di cui dicevo nel post di apertura:

La fotocamera ha due obiettivi uguali f3.5, fuoco fisso, diaframmi regolabili, tempi da 1/10 s ad 1/100 s. Gli "occhialini" sono per la macro (20 - 30 pollici, cioe' circa 50 fino a 75 cm.), i due filtri trasparenti "Clip-on" da 37 mm. no sono originali, ma calzano perfettamente, quelli arancione sono dei filtri di conversione "Tipo A" serie "V" (cinque) e si inseriscono sulla fotocamera svitando le ghiere di ritegno ed interponendo i filtri fra ghiere ed obiettivi. La borsa e' prodotta in Italia su licenza per l' importatore ufficiale. Il flash monta lampade tipo GE 5B o similari, zoccolo metallico a baionetta come le lampadine auto.

Questa e' l' attrezzatura per costruirsi da soli i dischi per la visone 3D (ciascuno ha 14 finestrelle, da occupare diametralmente a coppie con le immagini stereoscopiche: si hanno, quindi, solo 7 foto per disco...). La taglierina permette di inserire la pellicola DIA sviluppata, centrare i primi due fotogrammi guardando attraverso le apposite finestrelle e tagliare tutte le successive "tenendo il passo" della macchina che le ha riprese. Questa taglierina (come la macchina fotografica) e' della prima versione: la seconda versione tagliava in senso obliquo e ottimizzava l' uso della pellicola con qualche posa in piu'.
I dischi sono in cartoncino con anima in alluminio e hanno 14 tasche in cui inserire (con l' apposita pinzetta...) le piccole coppie di DIA.

Infine questi sono i visori: quello a cannocchiale permette la visione stereoscopica, il proiettore no. E' esisita anche una versione di proiettore con due obiettivi, stereoscopico, ma e' raro e costoso.
Credo che valga la pena, se non altro per curiosita', di scattare qualche foto con questa isolita bestiolina, prima che estingua anche la DIA....
Poi, se proprio ci prendo gusto, potrei avviarmi nell' autocostruzione di un bagno termostatato, con scambiatore di calore fra reagenti chimici ed una massa d' acqua maggiore che faccia da volano , circolazione forzata con pompa, controllo elettronico di temperatura con regolazione di potenza PWM sulla resistenza di riscaldamento (con meccanica ed elettronica sono bravino, e' il mio hobby ed il mio mestiere..).
Per i nostalgici dei buoni vecchi tempi andati (..... la visione TV 3D era ancora assai lontana) ecco l'attreezatura di cui dicevo nel post di apertura:
La fotocamera ha due obiettivi uguali f3.5, fuoco fisso, diaframmi regolabili, tempi da 1/10 s ad 1/100 s. Gli "occhialini" sono per la macro (20 - 30 pollici, cioe' circa 50 fino a 75 cm.), i due filtri trasparenti "Clip-on" da 37 mm. no sono originali, ma calzano perfettamente, quelli arancione sono dei filtri di conversione "Tipo A" serie "V" (cinque) e si inseriscono sulla fotocamera svitando le ghiere di ritegno ed interponendo i filtri fra ghiere ed obiettivi. La borsa e' prodotta in Italia su licenza per l' importatore ufficiale. Il flash monta lampade tipo GE 5B o similari, zoccolo metallico a baionetta come le lampadine auto.
Questa e' l' attrezzatura per costruirsi da soli i dischi per la visone 3D (ciascuno ha 14 finestrelle, da occupare diametralmente a coppie con le immagini stereoscopiche: si hanno, quindi, solo 7 foto per disco...). La taglierina permette di inserire la pellicola DIA sviluppata, centrare i primi due fotogrammi guardando attraverso le apposite finestrelle e tagliare tutte le successive "tenendo il passo" della macchina che le ha riprese. Questa taglierina (come la macchina fotografica) e' della prima versione: la seconda versione tagliava in senso obliquo e ottimizzava l' uso della pellicola con qualche posa in piu'.
I dischi sono in cartoncino con anima in alluminio e hanno 14 tasche in cui inserire (con l' apposita pinzetta...) le piccole coppie di DIA.
Infine questi sono i visori: quello a cannocchiale permette la visione stereoscopica, il proiettore no. E' esisita anche una versione di proiettore con due obiettivi, stereoscopico, ma e' raro e costoso.
Credo che valga la pena, se non altro per curiosita', di scattare qualche foto con questa isolita bestiolina, prima che estingua anche la DIA....
Ciao.
Luca
Luca
- Franco Felici
- Messaggi: 5980
- Iscritto il: ven feb 18, 2011 7:40 pm
Re: Sviluppo DIA DIY (Do It Yourself)
Il trattamento E6 in casa è fattibile e a mio parere non è affatto più difficile che sviluppare bene una pellicola bianco e nero, l'unica cosa in più che serve per lavorare è una vasca termostatata, ma è molto meglio una sviluppatrice tipo la Jobo CPE-2 Plus, in modo da non diventare matti con l'agitazione ed ottenere risultati riproducibili. Personalmente ne comprai una a prezzi di svendita (circa 150 Euro) alcuni anni fa, credo che con un po' di pazienza se ne possano trovare ancora a prezzi ragionevoli complete di vasca termostatata con motore, tank, spirali e recipienti.
Ciao,
Ciao,
Franco (già "Contarex")
- Ottavio_Colosio
- Messaggi: 3516
- Iscritto il: lun feb 14, 2011 10:12 pm
- Località: Bergamo/Milano
Re: Sviluppo DIA DIY (Do It Yourself)
Qui trovi qualcosa:
http://yarki.net/index.php/blog/5-how-t ... op-e6-film
http://www.lomography.it/magazine/27535 ... lor-slides
Qui una Jobo all'opera:
https://www.youtube.com/watch?v=O13gyhxYWng&t=480s
Il controllo della temperatura e' essenziale.
http://yarki.net/index.php/blog/5-how-t ... op-e6-film
http://www.lomography.it/magazine/27535 ... lor-slides
Qui una Jobo all'opera:
https://www.youtube.com/watch?v=O13gyhxYWng&t=480s
Il controllo della temperatura e' essenziale.
Saluti
Ottavio
____________________
Matematicamente parlando, la fotografia e' un'applicazione lineare da R3 in R2
Ottavio
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- Luca Puntin
- Messaggi: 605
- Iscritto il: sab gen 17, 2009 11:15 pm
- Località: Udine (provincia)
Re: Sviluppo DIA DIY (Do It Yourself)
Grazie a tutti per i preziosi consigli e l' incoraggiamento !
Ciao.
Luca
Luca
Re: Sviluppo DIA DIY (Do It Yourself)
Luca sei un mostro
secondo me ce la fai...!!!!!

Riccardo
riccardox.2@libero.it
http://riccardomasi.tumblr.com/
I work by impulse. No philosophy. No ideas. Not by the head but by the eyes.
Instinct is the same as inspiration.
Manuel Alvarez Bravo
riccardox.2@libero.it
http://riccardomasi.tumblr.com/
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Manuel Alvarez Bravo
- Luca Puntin
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- Iscritto il: sab gen 17, 2009 11:15 pm
- Località: Udine (provincia)
Re: Sviluppo DIA DIY (Do It Yourself)
Ciao Riccardox !
Per dire la verita' e' da tempi immemori (sara' dalla fine degli anni '70) che non fotografo in analogico.... Ma la macchinetta che ho fotografato ed inserito su questo post proprio non puo' fare a meno dei sali d' argento, a meno che non chieda a Imacon, Phase One o Red di farmi un dorso digitale specifico con doppio sensore digitale, ma mi sa sia una via assai costosa...
Scherzi a parte, ho provato a vedere su Ebay di uno sviluppatore Jobo: Compra Subito ad oltre 400 Euro. Credo che cerchero' uno sviluppatore DIA per corrispondenza. Sai se qualcuno sviluppa decentemente DIA qui in Friuli Venezia Giulia ?
Comunque non credo sia impossibile costruirsi una sviluppatrice termostatata: 38 °C e' una temperatura perfettamente in linea con quella degli acquari, nei cui accessori ci sono resistenze ad immersione, pompe di circolazione, tubi, tubetti ed accessori per liquidi di tutte le specie. Per un controllo piu' raffinato di temperatura si puo' ricorrere alle tecniche di controllo reazionato di temperatura con sonde PT1000 al platino e controllo PWM dell' elemento riscaldante: penso che con un buon ricircolo ed un bagno di un litro che scambi calore con una massa d' acqua di circa 10 litri, doppia pompa di circolazione (una sul bagno, l' altra sulla massa di acqua riscaldata, che si scambiano calore tramite scambiatore in controcorrente) si possa stare dentro i +/- 0,1 °C.
Peccato che costruire tutta l' attrezzatura per sviluppare una decina di rullini sia un enorme dispendio di tempo...
Per dire la verita' e' da tempi immemori (sara' dalla fine degli anni '70) che non fotografo in analogico.... Ma la macchinetta che ho fotografato ed inserito su questo post proprio non puo' fare a meno dei sali d' argento, a meno che non chieda a Imacon, Phase One o Red di farmi un dorso digitale specifico con doppio sensore digitale, ma mi sa sia una via assai costosa...
Scherzi a parte, ho provato a vedere su Ebay di uno sviluppatore Jobo: Compra Subito ad oltre 400 Euro. Credo che cerchero' uno sviluppatore DIA per corrispondenza. Sai se qualcuno sviluppa decentemente DIA qui in Friuli Venezia Giulia ?
Comunque non credo sia impossibile costruirsi una sviluppatrice termostatata: 38 °C e' una temperatura perfettamente in linea con quella degli acquari, nei cui accessori ci sono resistenze ad immersione, pompe di circolazione, tubi, tubetti ed accessori per liquidi di tutte le specie. Per un controllo piu' raffinato di temperatura si puo' ricorrere alle tecniche di controllo reazionato di temperatura con sonde PT1000 al platino e controllo PWM dell' elemento riscaldante: penso che con un buon ricircolo ed un bagno di un litro che scambi calore con una massa d' acqua di circa 10 litri, doppia pompa di circolazione (una sul bagno, l' altra sulla massa di acqua riscaldata, che si scambiano calore tramite scambiatore in controcorrente) si possa stare dentro i +/- 0,1 °C.
Peccato che costruire tutta l' attrezzatura per sviluppare una decina di rullini sia un enorme dispendio di tempo...
Ciao.
Luca
Luca
- Franco Felici
- Messaggi: 5980
- Iscritto il: ven feb 18, 2011 7:40 pm
Re: Sviluppo DIA DIY (Do It Yourself)
Per quello che dicevo sopra che bisogna avere pazienza...Luca Puntin ha scritto:ho provato a vedere su Ebay di uno sviluppatore Jobo: Compra Subito ad oltre 400 Euro.
In ogni caso la termostatazione della sviluppatrice Jobo è molto spartana, una semplice resistenza sul fondo della vasca con una sonda sul lato, nessuna pompa per il ricircolo, considera che una precisione di più meno mezzo grado è più che sufficiente, l'importante è che la temperatura sia costante e tale rimanga per tutto il corso del procedimento. Quello che è un po' più complicato è il motore da applicarsi alla tank per l'agitazione, la Jobo utilizza un anello magnetico sul fondo del recipiente ed un'inversione automatica del senso di rotazione. Del sistema di sollevamento per lo svuotamento della tank invece a mio parere si può fare tranquillamente a meno.
Ciao,
Franco (già "Contarex")
- Ottavio_Colosio
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- Iscritto il: lun feb 14, 2011 10:12 pm
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Re: Sviluppo DIA DIY (Do It Yourself)
Eviterei di prendere una Jobo sulla baja, se non con la possibilita' di un ritiro diretto.
Comunque si trovano a 150-200 eu.. con un po di pazienza.
La resistenza da acquario e pompa di circolazione puo' andare per il Bn, la uso anch'io, ma sul colore
starei su di una sviluppatrice controllando attentamente la temperatura con un termometro esterno molto preciso.
Tutto il sistema deve trovarsi alle corrette temperature di lavoro ancora prima di iniziare;
se per esempio si mette lo sviluppo a 38 gradi precisi in una tank che si trova anche solo qualche grado in meno,
la temperatura dello sviluppo varia rapidamente e tutto il procedimento va.. in... fanteria.
Comunque si trovano a 150-200 eu.. con un po di pazienza.
La resistenza da acquario e pompa di circolazione puo' andare per il Bn, la uso anch'io, ma sul colore
starei su di una sviluppatrice controllando attentamente la temperatura con un termometro esterno molto preciso.
Tutto il sistema deve trovarsi alle corrette temperature di lavoro ancora prima di iniziare;
se per esempio si mette lo sviluppo a 38 gradi precisi in una tank che si trova anche solo qualche grado in meno,
la temperatura dello sviluppo varia rapidamente e tutto il procedimento va.. in... fanteria.
Saluti
Ottavio
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Matematicamente parlando, la fotografia e' un'applicazione lineare da R3 in R2
Ottavio
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Re: Sviluppo DIA DIY (Do It Yourself)
Esatto. Io, per evitare ciò, faccio un preriscaldamento introducendo nella tank 1 litro d'acqua, in due fasi, a circa 38,5 °C per tener conto del calo di Temp. Finora ho ottenuto buoni/ottimi risultati. Per quanto riguarda la resistenza elettrica: in effetti quelle per acquari, a parte un insufficiente precisione del termostato, hanno potenze non elevate, qualche centinaio di W al max, per cui occorre troppo tempo a riscaldare l'acqua ( ne occorre almeno una decina di litri ). Ho risolto con una resistenza da scaldacqua a 220 V , 1500/2000 W. In mezzora porto a 38°C 30 litri. Come termostato ho acquistato un ottimo prodotto inglese con precisione di 1/10 °C .Certo occorre un buon fai da te per evitare ... problemi (però si può fare) .