Considerazioni in merito all'acquisto di una stampante.
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Considerazioni in merito all'acquisto di una stampante.
Le seguenti considerazioni sono da ritenersi come mie personali, cioè riguardano le mie necessità e i miei gusti. Le condivido qui nel forum perchè a qualcuno potrebbero far comodo per un confronto fra modelli o per conoscere certi dati prima di prendere una decisione. Inoltre mettere “nero su bianco” mi aiuta a tirare le somme e ad orientarmi nelle scelte. Poi magari qualcun’altro condivide anche la sua esperienza…
Devo sostituire la stampante. La mia vecchia Epson Stylus Pro 3880 (d’ora in avanti semplicemente “la 3880”) ha una valvola rotta e ormai non riesce più a fare il cambio fra l’inchiostro Nero Photo e il Nero Matte. Non esistono più pezzi di ricambio, è un modello troppo vecchio. Per le stampanti più moderne questo è un problema superato, tutti hanno aggirato l’ostacolo ed adottano due canali separati per l’uno e per l’altro nero, come per i colori. Canon è stata la prima ad adottare questo sistema. Anche le cartucce della 3880 ormai si trovano con difficoltà.
Prima di tutto il formato: A3+ è sufficiente? O è meglio prendere un’A2? Per il 90% delle stampe che faccio l’A3+ è sufficiente e consente un bel risparmio al momento dell’acquisto. Queste stampanti però hanno cartucce piccole, in genere da 25 ml, il che fa aumentare il costo/copia, cioè i costi di gestione dell’attività di stampa, da tenere presenti perchè ho intenzione di stampare ancora per molti anni. E poi il formato A2 ogni tanto lo uso, ho fatto un paio di mostre in cui era necessario. Un’altra caratteristica che mi fa comodo è la possibilità di stampare in formato panorama, cioè striscioni lunghi circa un metro che saltuariamente “produco” con la 3880.
Insomma, per i motivi suesposti preferisco andare su modelli A2 (il motivo principale è quello delle cartucce). Si spende di più all’inizio, ma alla lunga…
Quanto sopra restringe già la scelta a pochi modelli, in pratica le marche Canon ed Epson sono le sole che offrono stampanti adatte a noi “fotoamatori evoluti” (quanto evoluti è tutto da vedere…. ). Una volta anche HP produceva dei modelli interessanti, ma già da diversi anni si è dedicata solo al mercato professionale, con plotter di formato A0 o più grandi.
Quasi tutti quelli che conosco in questo forum, che stampano, hanno scelto la Canon Image-Prograf Pro 1000 (d’ora in avanti Pro1000) o la sorella nel formato A3+, mentre io da più di 15 anni uso Epson: sono partito con la R800 nel formato A4 per poi passare alla 3880.
Sono usciti “da poco” dei nuovi modelli, le novità nel campo delle stampanti non sono annuali come in quello delle fotocamere: Canon ha appena sfornato la Pro1100 con dei miglioramenti in fatto di inchiostri e di gestibilità dei formati lunghi, mentre da un anno o due la Epson ha in listino la Surecolor SC-P900.
La Canon monta cartucce da 80 ml sia nella Pro1000 che nella Pro1100. La Epson invece aveva cartucce da 80 ml nella 3880 e nella successiva P800, mentre nella P900 è passata a 50 ml.
In internet i prezzi che si trovano, iva compresa, per questi due modelli sono: 1.389,00 € per la Canon e 1.213,90 € per la Epson. Va tenuto presente che nel caso della Epson, volendo stampare su formati lunghi, (gli “striscioni” di cui parlavo sopra) è disponibile il kit roll paper unit applicabile direttamente alla stampante con un innesto a baionetta, che permette di caricare carta in rotolo e stampare strisce lunghe diversi metri, anche troppo per me. Questo però costa altri 253,15 €. Il nuovo modello Canon invece stampa fino a 3,27 metri senza aggiuntivi, fin troppo anche in questo caso. Mi rimane da verificare fino a che lunghezza arrivi la P900 senza il kit (questi dati nei manuali non ci sono mai, lo si scopre solo dopo aver installato il driver ed impostato un formato custom).
Una cosa da chiarire è che la discriminante nella scelta non sarà la qualità di stampa: entrambe le marche danno risultati eccellenti pur utilizzando sistemi completamente diversi, nessuna presenta il temutissimo inconveniente delle “righine bianche” che appartiene al passato, per i motivi tecnici che esporrò di seguito.
Le informazioni in mio possesso derivano dalla frequentazione di canali Youtube e di siti internet che trattano di stampanti, in particolare quelli dell’inglese Keith Cooper (Northlight Images) e del californiano Jose Rodriguez.
La Canon è dotata di un sistema di alimentazione della carta che mantiene il foglio piatto con una pompa ad aspirazione d’aria, mentre la Epson garantisce la planeità del supporto con dei piccoli rulli posizionati nelle immediate vicinanze precedenti l’area di stampa.
Le stampanti Epson hanno una tecnologia di stampa a freddo: le goccioline di inchiostro vengono spruzzate attraverso gli ugelli da una sottilissima lamina che scatta 400 volte al secondo perchè è a contatto con un materiale piezoelettrico, cioè che cambia la propria forma quando viene percorso da corrente elettrica.
Quando la stampante non è in funzione il menisco delle gocce di inchiostro viene trattenuto e mantenuto liquido negli ugelli della testina di stampa, che non viene mai sostituita. Questo sistema è protetto da brevetto. Non sono previsti cicli di pulizia “in automatico”, se servono è necessario farglieli fare, ma la mia 3880 ha sopportato anche due mesi di inattività senza nessuna riga sulle stampe o altre imperfezioni. Se poi si vuole mantenerla in perfette condizioni di esercizio è sufficiente adottare un'accortezza di cui parlerò più avanti.
La Canon (e le altre marche) stampano a caldo, cioè riscaldano le gocce di inchiostro a temperatura elevata, tale da provocarne l’esplosione in una microcamera con conseguente getto attraverso l’ugello. Per questo sono programmate per compiere cicli di pulizia automatici (ogni 600 ore di funzionamento) per mantenere gli ugelli puliti ed evitare le famigerate righine. Le pulizie vengono fatte anche prima se non si stampa abbastanza spesso: Rodriguez raccomanda di stampare anche poco ma giornalmente, secondo la sua esperienza basta una settimana di inattività per consumare 40 ml di inchiostro (equivalenti a metà di una cartuccia). Secondo Cooper non c’è modo di evitare le pulizie. La Canon inoltre prevede la sostituzione periodica delle testine di stampa.
Le cartucce Canon non sono pressurizzate e sono eventualmente ricaricabili con inchiostri più economici di terze parti per mezzo di siringhe ed appositi kit che azzerano il chip della cartuccia. Le cartucce Epson non sono ricaricabili, sono leggermente pressurizzate per garantire il consumo completo e quindi immagino che ci debba essere anche una valvola, pur di tipo molto semplice.
La risoluzione di base delle stampanti Epson è di 720 dpi, quella delle Canon è da 600 dpi. Questo non influisce sulla qualità di stampa, prima di tutto perchè l’occhio umano non distingue oltre i 300 dpi, anche con una lente di ingrandimento (sull’argomento dpi ho già scritto qui: https://www.leicapassionforum.it/forum/ ... mi#p450783), e poi perchè tutti stampano a valori più alti, essendo la risoluzione nativa il minimo per una qualità accettabile.
Dimensioni e peso con i vassoi chiusi e con le cartucce:
Canon Pro1100: cm 72,3 x 43,5 x 28,5 (h), 32,4 Kg;
Epson P900: cm 61,5 x 36,8 x 19,9 (h), 15,9 Kg.
La Canon quindi è più grande e più pesante ma sembra anche più robusta, ha un sistema di caricamento della carta molto affidabile, rispetto alla 3880 è anche più silenziosa (non ho “ascoltato” la P900 in azione…). E’ anche dotata di un densitometro interno regolabile dal pannello di controllo, per la calibrazione.
Con la 3880 a volte ho avuto problemi di caricamento, in particolare con un tipo di carta che si incurvava leggermente ai bordi. La P900 ha un design che, almeno a me, sembra un po’ più moderno, per quanta importanza possa avere l’estetica di una stampante. Ha anche un bel display a colori, molto ben leggibile e più grande della 1100.
Entrambe hanno contatori del consumo di inchiostro ed altri controlli, volendo nel driver della Canon c’è anche un calcolatore del costo della singola stampa. Sia l’una che l’altra consentono di scaricare gratuitamente dalla rete dei programmi dedicati, per lanciare le stampe in modo semplice ma efficace: quello della Epson è quasi una copia del Modulo Stampa di Lightroom, quello della Canon non è troppo diverso.
Alcune considerazioni di tipo assolutamente personale: nella mia città non c’è l’assistenza Epson mentre c’è quella della Canon. La Epson l’acquisterei in un negozio che vende materiali ed attrezzature da ufficio, col titolare ci conosciamo da quarant’anni, adesso c’è anche sua figlia che porterà avanti l’azienda, ma eventualmente sarebbero loro, in caso di guasto, a doverla mandare in assistenza. Sono anche vicini a casa.
Anche la concessionaria Canon, che fa l’assistenza diretta, è una mia vecchia conoscenza, ho acquistato da loro plotter Canon per disegno tecnico quando lavoravo (mi hanno lusingato più volte perchè passassi a Canon anche per la fotografia ). La ditta ha sede e laboratorio nella zona industriale, subito fuori città. In caso di guasto avrei tempi di assistenza più rapidi, oltre al contatto diretto.
Ci sarebbe qualche altra piccola differenza, per me irrilevante (la possibilità del collegamento wifi, quello con cavo ethernet, la stampa su CD/DVD), ma credo che gli interessati potranno approfondire.
Insomma sono indeciso, della Canon mi attirano la robustezza e la possibilità di stampare formati lunghi senza ulteriori acquisti, ma mi spaventano i costi dell’inchiostro e i frequenti cicli di pulizia degli ugelli. Dovrei anche imparare a conoscere il driver Canon, ma penso che farei presto.
I driver Epson mi sono familiari come la tastiera del computer, ma la stampante ha cartucce un po’ più piccole (50 contro 80). Questo implicherebbe acquisti più frequenti ma costi più “diluiti” nel tempo, posto che non si compra mai un intero set di cartucce, nemmeno all’inizio (le stampanti nuove arrivano con un set completo già nello scatolone), e la quantità di inchiostro per centimetro quadrato di stampa presumo sia la stessa in entrambe le marche.
Andrò avanti un po’ a tirare il collo alla mia 3880, solo su carta opaca e finchè finirò le cartucce. Inevitabilmente non finiranno tutte insieme e qualcosa dovrò lasciarci dentro (tutte le stampanti si fermano se finisce anche una sola cartuccia).
Vi saprò dire. Nel frattempo, se qualcuno ha suggerimenti da dare…
Devo sostituire la stampante. La mia vecchia Epson Stylus Pro 3880 (d’ora in avanti semplicemente “la 3880”) ha una valvola rotta e ormai non riesce più a fare il cambio fra l’inchiostro Nero Photo e il Nero Matte. Non esistono più pezzi di ricambio, è un modello troppo vecchio. Per le stampanti più moderne questo è un problema superato, tutti hanno aggirato l’ostacolo ed adottano due canali separati per l’uno e per l’altro nero, come per i colori. Canon è stata la prima ad adottare questo sistema. Anche le cartucce della 3880 ormai si trovano con difficoltà.
Prima di tutto il formato: A3+ è sufficiente? O è meglio prendere un’A2? Per il 90% delle stampe che faccio l’A3+ è sufficiente e consente un bel risparmio al momento dell’acquisto. Queste stampanti però hanno cartucce piccole, in genere da 25 ml, il che fa aumentare il costo/copia, cioè i costi di gestione dell’attività di stampa, da tenere presenti perchè ho intenzione di stampare ancora per molti anni. E poi il formato A2 ogni tanto lo uso, ho fatto un paio di mostre in cui era necessario. Un’altra caratteristica che mi fa comodo è la possibilità di stampare in formato panorama, cioè striscioni lunghi circa un metro che saltuariamente “produco” con la 3880.
Insomma, per i motivi suesposti preferisco andare su modelli A2 (il motivo principale è quello delle cartucce). Si spende di più all’inizio, ma alla lunga…
Quanto sopra restringe già la scelta a pochi modelli, in pratica le marche Canon ed Epson sono le sole che offrono stampanti adatte a noi “fotoamatori evoluti” (quanto evoluti è tutto da vedere…. ). Una volta anche HP produceva dei modelli interessanti, ma già da diversi anni si è dedicata solo al mercato professionale, con plotter di formato A0 o più grandi.
Quasi tutti quelli che conosco in questo forum, che stampano, hanno scelto la Canon Image-Prograf Pro 1000 (d’ora in avanti Pro1000) o la sorella nel formato A3+, mentre io da più di 15 anni uso Epson: sono partito con la R800 nel formato A4 per poi passare alla 3880.
Sono usciti “da poco” dei nuovi modelli, le novità nel campo delle stampanti non sono annuali come in quello delle fotocamere: Canon ha appena sfornato la Pro1100 con dei miglioramenti in fatto di inchiostri e di gestibilità dei formati lunghi, mentre da un anno o due la Epson ha in listino la Surecolor SC-P900.
La Canon monta cartucce da 80 ml sia nella Pro1000 che nella Pro1100. La Epson invece aveva cartucce da 80 ml nella 3880 e nella successiva P800, mentre nella P900 è passata a 50 ml.
In internet i prezzi che si trovano, iva compresa, per questi due modelli sono: 1.389,00 € per la Canon e 1.213,90 € per la Epson. Va tenuto presente che nel caso della Epson, volendo stampare su formati lunghi, (gli “striscioni” di cui parlavo sopra) è disponibile il kit roll paper unit applicabile direttamente alla stampante con un innesto a baionetta, che permette di caricare carta in rotolo e stampare strisce lunghe diversi metri, anche troppo per me. Questo però costa altri 253,15 €. Il nuovo modello Canon invece stampa fino a 3,27 metri senza aggiuntivi, fin troppo anche in questo caso. Mi rimane da verificare fino a che lunghezza arrivi la P900 senza il kit (questi dati nei manuali non ci sono mai, lo si scopre solo dopo aver installato il driver ed impostato un formato custom).
Una cosa da chiarire è che la discriminante nella scelta non sarà la qualità di stampa: entrambe le marche danno risultati eccellenti pur utilizzando sistemi completamente diversi, nessuna presenta il temutissimo inconveniente delle “righine bianche” che appartiene al passato, per i motivi tecnici che esporrò di seguito.
Le informazioni in mio possesso derivano dalla frequentazione di canali Youtube e di siti internet che trattano di stampanti, in particolare quelli dell’inglese Keith Cooper (Northlight Images) e del californiano Jose Rodriguez.
La Canon è dotata di un sistema di alimentazione della carta che mantiene il foglio piatto con una pompa ad aspirazione d’aria, mentre la Epson garantisce la planeità del supporto con dei piccoli rulli posizionati nelle immediate vicinanze precedenti l’area di stampa.
Le stampanti Epson hanno una tecnologia di stampa a freddo: le goccioline di inchiostro vengono spruzzate attraverso gli ugelli da una sottilissima lamina che scatta 400 volte al secondo perchè è a contatto con un materiale piezoelettrico, cioè che cambia la propria forma quando viene percorso da corrente elettrica.
Quando la stampante non è in funzione il menisco delle gocce di inchiostro viene trattenuto e mantenuto liquido negli ugelli della testina di stampa, che non viene mai sostituita. Questo sistema è protetto da brevetto. Non sono previsti cicli di pulizia “in automatico”, se servono è necessario farglieli fare, ma la mia 3880 ha sopportato anche due mesi di inattività senza nessuna riga sulle stampe o altre imperfezioni. Se poi si vuole mantenerla in perfette condizioni di esercizio è sufficiente adottare un'accortezza di cui parlerò più avanti.
La Canon (e le altre marche) stampano a caldo, cioè riscaldano le gocce di inchiostro a temperatura elevata, tale da provocarne l’esplosione in una microcamera con conseguente getto attraverso l’ugello. Per questo sono programmate per compiere cicli di pulizia automatici (ogni 600 ore di funzionamento) per mantenere gli ugelli puliti ed evitare le famigerate righine. Le pulizie vengono fatte anche prima se non si stampa abbastanza spesso: Rodriguez raccomanda di stampare anche poco ma giornalmente, secondo la sua esperienza basta una settimana di inattività per consumare 40 ml di inchiostro (equivalenti a metà di una cartuccia). Secondo Cooper non c’è modo di evitare le pulizie. La Canon inoltre prevede la sostituzione periodica delle testine di stampa.
Le cartucce Canon non sono pressurizzate e sono eventualmente ricaricabili con inchiostri più economici di terze parti per mezzo di siringhe ed appositi kit che azzerano il chip della cartuccia. Le cartucce Epson non sono ricaricabili, sono leggermente pressurizzate per garantire il consumo completo e quindi immagino che ci debba essere anche una valvola, pur di tipo molto semplice.
La risoluzione di base delle stampanti Epson è di 720 dpi, quella delle Canon è da 600 dpi. Questo non influisce sulla qualità di stampa, prima di tutto perchè l’occhio umano non distingue oltre i 300 dpi, anche con una lente di ingrandimento (sull’argomento dpi ho già scritto qui: https://www.leicapassionforum.it/forum/ ... mi#p450783), e poi perchè tutti stampano a valori più alti, essendo la risoluzione nativa il minimo per una qualità accettabile.
Dimensioni e peso con i vassoi chiusi e con le cartucce:
Canon Pro1100: cm 72,3 x 43,5 x 28,5 (h), 32,4 Kg;
Epson P900: cm 61,5 x 36,8 x 19,9 (h), 15,9 Kg.
La Canon quindi è più grande e più pesante ma sembra anche più robusta, ha un sistema di caricamento della carta molto affidabile, rispetto alla 3880 è anche più silenziosa (non ho “ascoltato” la P900 in azione…). E’ anche dotata di un densitometro interno regolabile dal pannello di controllo, per la calibrazione.
Con la 3880 a volte ho avuto problemi di caricamento, in particolare con un tipo di carta che si incurvava leggermente ai bordi. La P900 ha un design che, almeno a me, sembra un po’ più moderno, per quanta importanza possa avere l’estetica di una stampante. Ha anche un bel display a colori, molto ben leggibile e più grande della 1100.
Entrambe hanno contatori del consumo di inchiostro ed altri controlli, volendo nel driver della Canon c’è anche un calcolatore del costo della singola stampa. Sia l’una che l’altra consentono di scaricare gratuitamente dalla rete dei programmi dedicati, per lanciare le stampe in modo semplice ma efficace: quello della Epson è quasi una copia del Modulo Stampa di Lightroom, quello della Canon non è troppo diverso.
Alcune considerazioni di tipo assolutamente personale: nella mia città non c’è l’assistenza Epson mentre c’è quella della Canon. La Epson l’acquisterei in un negozio che vende materiali ed attrezzature da ufficio, col titolare ci conosciamo da quarant’anni, adesso c’è anche sua figlia che porterà avanti l’azienda, ma eventualmente sarebbero loro, in caso di guasto, a doverla mandare in assistenza. Sono anche vicini a casa.
Anche la concessionaria Canon, che fa l’assistenza diretta, è una mia vecchia conoscenza, ho acquistato da loro plotter Canon per disegno tecnico quando lavoravo (mi hanno lusingato più volte perchè passassi a Canon anche per la fotografia ). La ditta ha sede e laboratorio nella zona industriale, subito fuori città. In caso di guasto avrei tempi di assistenza più rapidi, oltre al contatto diretto.
Ci sarebbe qualche altra piccola differenza, per me irrilevante (la possibilità del collegamento wifi, quello con cavo ethernet, la stampa su CD/DVD), ma credo che gli interessati potranno approfondire.
Insomma sono indeciso, della Canon mi attirano la robustezza e la possibilità di stampare formati lunghi senza ulteriori acquisti, ma mi spaventano i costi dell’inchiostro e i frequenti cicli di pulizia degli ugelli. Dovrei anche imparare a conoscere il driver Canon, ma penso che farei presto.
I driver Epson mi sono familiari come la tastiera del computer, ma la stampante ha cartucce un po’ più piccole (50 contro 80). Questo implicherebbe acquisti più frequenti ma costi più “diluiti” nel tempo, posto che non si compra mai un intero set di cartucce, nemmeno all’inizio (le stampanti nuove arrivano con un set completo già nello scatolone), e la quantità di inchiostro per centimetro quadrato di stampa presumo sia la stessa in entrambe le marche.
Andrò avanti un po’ a tirare il collo alla mia 3880, solo su carta opaca e finchè finirò le cartucce. Inevitabilmente non finiranno tutte insieme e qualcosa dovrò lasciarci dentro (tutte le stampanti si fermano se finisce anche una sola cartuccia).
Vi saprò dire. Nel frattempo, se qualcuno ha suggerimenti da dare…
Spesso quello che cerchi è dentro di te... oppure nel frigo!
http://www.photomaz.com/
https://www.instagram.com/photomaz59/
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Re: Considerazioni in merito all'acquisto di una stampante.
Ciao Michele, io suggerimenti non ne ho, anche perchè non è che possa definirmi esperto della questione.
Quando 3 anni fa ho acquistato la stampante avevo fatto diverse ricerche in rete e pure su youtube, finendo inevitabilmente a seguire gli stessi divulgatori di cui hai scritto tu.
Esperienza indiretta invece l'ho avuta tramite un mio amico, fotografo di professione che aveva due epson: una a3+ e un plotter.
Il problema delle odiose righine bianche lui lo aveva, direi pure con una certa costanza, su entrambe le macchine.
Stessa cosa avevo trovato su internet, con la Epson potevano capitare, con la Canon no. Motivo per cui avevo acquistato una Canon Pro-1000.
Inoltre, dove lavoro, abbiamo due stampanti per etichette Epson che lavorano con la stessa tecnologia a freddo di cui hai scritto: periodicamente le righine bianche si presentano sempre.
Sulla qualità, come hai scritto, credo anche io che non ci sia alcuna differenza: sono entrambe eccellenti.
Io con la P-1000 non ho avuto un singolo problema, mai.
Sulla questione A2 o A3+, credo che se prendessi la prima non te ne pentiresti assolutamente, anzi.
Ciao!
Quando 3 anni fa ho acquistato la stampante avevo fatto diverse ricerche in rete e pure su youtube, finendo inevitabilmente a seguire gli stessi divulgatori di cui hai scritto tu.
Esperienza indiretta invece l'ho avuta tramite un mio amico, fotografo di professione che aveva due epson: una a3+ e un plotter.
Il problema delle odiose righine bianche lui lo aveva, direi pure con una certa costanza, su entrambe le macchine.
Stessa cosa avevo trovato su internet, con la Epson potevano capitare, con la Canon no. Motivo per cui avevo acquistato una Canon Pro-1000.
Inoltre, dove lavoro, abbiamo due stampanti per etichette Epson che lavorano con la stessa tecnologia a freddo di cui hai scritto: periodicamente le righine bianche si presentano sempre.
Sulla qualità, come hai scritto, credo anche io che non ci sia alcuna differenza: sono entrambe eccellenti.
Io con la P-1000 non ho avuto un singolo problema, mai.
Sulla questione A2 o A3+, credo che se prendessi la prima non te ne pentiresti assolutamente, anzi.
Ciao!
Dimitri
E se ogni cosa fosse un’illusione e nulla esistesse? In questo caso io sicuramente ho pagato troppo la mia macchina fotografica. (Woody Allen adattato)
E se ogni cosa fosse un’illusione e nulla esistesse? In questo caso io sicuramente ho pagato troppo la mia macchina fotografica. (Woody Allen adattato)
- Michele Azzali
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Re: Considerazioni in merito all'acquisto di una stampante.
Grazie Dimitri per aver riportato queste esperienze. Sul formato, penso anch'io che resterò con l'A2.
Spesso quello che cerchi è dentro di te... oppure nel frigo!
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Re: Considerazioni in merito all'acquisto di una stampante.
Proseguo con considerazioni random, così come mi vengono in mente. Continuo per il momento a parlare solo dei modelli “rivali” sopra indicati per calcolare, anche solo approssimativamente, i costi di esercizio.
Le cartucce da 80 ml della Canon Pro1100 le vedo in vendita nella rete a 59,79 €. Quelle da 50 ml della Epson P900 si trovano a 40,96 €. Parlo di prezzi iva compresa e senza eventuali costi di spedizione.
Per cui un ml di inchiostro Canon costa 59,79 / 80 = 0,75 €.
Un ml di inchiostro Epson costa 40,96 / 50 = 0,82 €.
(Apro una parentesi per una delle mie digressioni pedanti e completamente fuori tema: quando leggete ml come unità di misura non dite "emme elle", dite “millilitri", ve ne prego. Lo so che tutti dicono così, è un vizio diffuso perfino fra alcuni farmacisti, ma suona talmente male che dà fastidio. Sarebbe come dire che fra Roma e Milano ci sono 600 kappa emme di strada...
Fine dello sproloquio, oggi va così. ).
Volendo fare i conti diversamente, cioè su quantità di utilizzo, abbiamo che il minimo comune multiplo fra 80 e 50 è 400, per cui, quando avrò stampato utilizzando 400 ml di inchiostro, nel caso della Canon avrò consumato ovviamente 5 cartucce, nel caso della Epson invece 8 (è comunque tanto inchiostro, quanto io ne potrei usare in circa un anno).
Ora, la spesa per questa quantità di inchiostro, per le due stampanti, sarebbe quindi:
Canon 59,79 x 5 = 298,79 €
Epson 40,96 x 8 = 327,68 €
Sembra quindi che il costo/copia, a parità di condizioni (es. tipo di carta, consumo di elettricità, ecc.), sia minore per la Canon. Ma attenzione, ho scritto "sarebbe" perché ci sono altri fattori di cui tener conto, primo fra tutti l'inchiostro utilizzato per i famigerati cicli di pulizia degli ugelli. Infatti un ciclo di pulizia della Canon Pro1000 e della nuova Pro1100, secondo Jose Rodriguez (canale YouTube) come anticipato sopra richiede 40 ml di inchiostro, pari ad un costo di 30 €!
Questi cicli nella Canon non c'è modo di evitarli, sono programmati. La Epson non li fa, per i motivi tecnici illustrati nel mio primo intervento.
Ma quindi, se uno non li fa, la Epson stampa bene lo stesso?
No. Se la si lascia inattiva per lungo tempo gli ugelli si intasano e arrivano le famose righine bianche a rovinare la stampa. Ora, "lungo tempo" è un termine impreciso, la mia esperienza personale (mi ripeto di nuovo... ) è che posso ignorare la mia 3880 anche per settimane, sono arrivato a due mesi di interruzione ed è ripartita senza batter ciglio con la consueta qualità.
Per sicurezza però, come ho anticipato, uso un “trucchetto” (che trucchetto non è perchè si tratta solo di una particolare accortezza, seppure non venga mai indicata nei manuali di istruzioni) per allungare, volendo anche all’infinito, i periodi di inattività senza nessuna conseguenza.
Ve ne parlerò fra pochissimo.
Le cartucce da 80 ml della Canon Pro1100 le vedo in vendita nella rete a 59,79 €. Quelle da 50 ml della Epson P900 si trovano a 40,96 €. Parlo di prezzi iva compresa e senza eventuali costi di spedizione.
Per cui un ml di inchiostro Canon costa 59,79 / 80 = 0,75 €.
Un ml di inchiostro Epson costa 40,96 / 50 = 0,82 €.
(Apro una parentesi per una delle mie digressioni pedanti e completamente fuori tema: quando leggete ml come unità di misura non dite "emme elle", dite “millilitri", ve ne prego. Lo so che tutti dicono così, è un vizio diffuso perfino fra alcuni farmacisti, ma suona talmente male che dà fastidio. Sarebbe come dire che fra Roma e Milano ci sono 600 kappa emme di strada...
Fine dello sproloquio, oggi va così. ).
Volendo fare i conti diversamente, cioè su quantità di utilizzo, abbiamo che il minimo comune multiplo fra 80 e 50 è 400, per cui, quando avrò stampato utilizzando 400 ml di inchiostro, nel caso della Canon avrò consumato ovviamente 5 cartucce, nel caso della Epson invece 8 (è comunque tanto inchiostro, quanto io ne potrei usare in circa un anno).
Ora, la spesa per questa quantità di inchiostro, per le due stampanti, sarebbe quindi:
Canon 59,79 x 5 = 298,79 €
Epson 40,96 x 8 = 327,68 €
Sembra quindi che il costo/copia, a parità di condizioni (es. tipo di carta, consumo di elettricità, ecc.), sia minore per la Canon. Ma attenzione, ho scritto "sarebbe" perché ci sono altri fattori di cui tener conto, primo fra tutti l'inchiostro utilizzato per i famigerati cicli di pulizia degli ugelli. Infatti un ciclo di pulizia della Canon Pro1000 e della nuova Pro1100, secondo Jose Rodriguez (canale YouTube) come anticipato sopra richiede 40 ml di inchiostro, pari ad un costo di 30 €!
Questi cicli nella Canon non c'è modo di evitarli, sono programmati. La Epson non li fa, per i motivi tecnici illustrati nel mio primo intervento.
Ma quindi, se uno non li fa, la Epson stampa bene lo stesso?
No. Se la si lascia inattiva per lungo tempo gli ugelli si intasano e arrivano le famose righine bianche a rovinare la stampa. Ora, "lungo tempo" è un termine impreciso, la mia esperienza personale (mi ripeto di nuovo... ) è che posso ignorare la mia 3880 anche per settimane, sono arrivato a due mesi di interruzione ed è ripartita senza batter ciglio con la consueta qualità.
Per sicurezza però, come ho anticipato, uso un “trucchetto” (che trucchetto non è perchè si tratta solo di una particolare accortezza, seppure non venga mai indicata nei manuali di istruzioni) per allungare, volendo anche all’infinito, i periodi di inattività senza nessuna conseguenza.
Ve ne parlerò fra pochissimo.
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- Ferruccio Lobba
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Re: Considerazioni in merito all'acquisto di una stampante.
Trucchetto....togliere le cartucce e avvolgerle nel nel film tipo domopack ?
Ciao
Ferruccio
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Re: Considerazioni in merito all'acquisto di una stampante.
Almeno per la mia Canon Pro 10s assolutamente no, vorrebbe dire buttare la testa di stampa.Ferruccio Lobba ha scritto: ↑dom dic 01, 2024 11:44 amTrucchetto....togliere le cartucce e avvolgerle nel nel film tipo domopack ?
Nella mia esperienza d’uso e di acquisto degli inchiostri molto incidono i volumi di stampa. Certo, se si stampa per vendere è tutt’altra questione, allora serve una stampante con serbatoi grandi che, come dice giustamente Michele, consentono di abbatterne il costo. Io, che stampo per hobby e che non ho nemmeno tante pareti per appendere fotografie (non tutte le foto sono appropriate per qualsiasi ambiente) devo fare i conti con lo spazio. Già ora le stampe occupano 4-5 cassetti di un mobile fatto apposta, quindi devo fare i conti anche con questo.
Ad ogni modo la Pro 10s usa cartucce da 14 ml che pago circa 15 euro l’una, quindi circa 1€/ml che a spanne mi sembra equilibrato rispetto alla mia situazione, considerando il maggior costo di acquisto di una stampante più grande come la Pro 1000, il suo maggior ingombro e peso (la mia pesa oltre 30 kg), il maggior numero di inchiostri (12 contro 10) e il maggior esborso iniziale: ora per un kit completo spendo circa 130 Euro, gli inchiostri della sorella maggiore mi costerebbero circa 700 Euro.
Una nota per chi ama il fai-da-te: José Rodriguez su YouTube spiega tutto per ricaricare le cartucce.
Re: Considerazioni in merito all'acquisto di una stampante.
Trovo molto interessanti e utili le considerazioni fatte in questo thread.
Si presume che il consumo di inchiostro (volume di inchiostro / superficie stampata = spessore di inchiostro) sia mediamente lo stesso per stampanti di marche diverse. Ma è proprio così?
Ciao.
Carlo
Si presume che il consumo di inchiostro (volume di inchiostro / superficie stampata = spessore di inchiostro) sia mediamente lo stesso per stampanti di marche diverse. Ma è proprio così?
Ciao.
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Re: Considerazioni in merito all'acquisto di una stampante.
Carlo, non ho motivo di dubitarne, sotto questo aspetto ciò che conta di più è il tipo di carta, non credo che un modello ci spruzzi sopra più inchiostro di un altro, la carta non reggerebbe. Per la mia esperienza le carte che richiedono meno inchiostro sono quelle patinate lucide, poi vengono quelle satinate, le baritate, ed infine quelle in fibre di cotone, le più “ingorde”.
Manco a farlo apposta sono le mie preferite, le più spesse, purtroppo le più care, quelle che chiamano “fine art”… Ovviamente la stampante va informata, attraverso il driver o il suo programmino dedicato, di quale tipo stia trattando. Se uno si sbaglia (e capita, oh se capita, soprattutto agli inizi) spreca il prezioso inchiostro e stampa una porcheria.
Fortunatamente le stampanti di ultima generazione se ne accorgono, hanno una fotocellula "detective" che controlla se il tipo di carta presente nel vassoio corrisponde a quello impostato. Cosa controlli non lo so (Riflettenza? Rugosità?), ma pare che funzioni.
Divago nuovamente (ma non troppo) e ripeto una cosa che ho scritto altre volte, senza voler fare il professore: è troppo diffusa la convinzione che stampare in digitale sia più facile che stampare in analogico. E’ solo più comodo perchè non si lavora al buio.
Spesso quello che cerchi è dentro di te... oppure nel frigo!
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Re: Considerazioni in merito all'acquisto di una stampante.
Orrore! Sciagura! Anatema!Ferruccio Lobba ha scritto: ↑dom dic 01, 2024 11:44 amTrucchetto....togliere le cartucce e avvolgerle nel nel film tipo domopack ?
Per le cartucce andrebbe benissimo, basterebbe anche dello scotch sugli “orifizi”, ma dopo un po’ di tempo entrerebbe dell’aria nei canali di alimentazione della stampante lasciati aperti, con conseguenze disastrose: come ha detto Luca, sarebbe impossibile farla ripartire perchè si sarebbero seccati i residui di inchiostro nei tubicini e nelle testine. Quando la stampante arriva a casa nuova nuova, in questi piccoli condotti c’è un liquido (Keith Cooper lo chiama shipping fluid ma secondo me è acqua distillata o alcol) che al primo avvio viene espulso nella “cartuccia di manutenzione”, quel tampone assorbente che si trova in tutte le stampanti inkjet.
No, il “trucchetto” per evitare cicli di pulizia nelle stampanti Epson non è altro che una banale stampa periodica del motivo di verifica degli ugelli (nozzle check nella lingua di Internet). Questo tiene attiva tutta la stampante, i canali pieni, le testine umide, ed è sufficiente una volta al mese o anche meno, con una infima frazione di millilitro, ma quasi nessuno si premura di farlo.
E’ incredibile, ma forse anche “umano”, come nessuno ci pensi: “finchè la stampante va, lasciala andare”. E’ solo quando arrivano le stramaledette righine che uno impreca e si mette a fare i controlli, cioè quando l’ultima stampa è rovinata, magari su una carta costosa. Nel 90% dei casi si risolve con un ciclo di pulizia, ma intanto si pensa: “la prossima volta cambio marca…”.
L’ “altra marca” i cicli di pulizia li fa prima, sono programmati come abbiamo visto, richiede il cambio periodico delle testine, insomma fa la manutenzione da sola. Nessuna scocciatura per l’utente ma spese più alte.
Ora, per uno studio o un laboratorio professionale questo va benissimo, sono costi che vengono ammortizzati, anzi quasi si risparmia tempo (salvo i “fermi macchina”…). Ma per un fotoamatore come noi la musica è diversa.
Per esperienza personale, negli uffici tutti utilizzano fotocopiatrici, telefoni, scanner e stampanti senza curarsi affatto della manutenzione, fino all’inevitabile blocco. A quel punto, se l’ufficio è grande si chiama il collega addetto alla manutenzione, se è piccolo o medio-piccolo, si chiede prima di tutto a Michele (anche per sostituire una cartuccia!), poi semmai si chiama la manutenzione.
La 3880 ha un contatore (nascosto nei meandri del menù). Controllando il consumo prima e dopo un nozzle check la differenza non è misurabile, segno che il consumo è bassissimo!
Attenzione, anche nelle Canon questa stampa di controllo contribuisce ad evitare cicli di pulizia prematuri, con discreto risparmio. Solo che bisogna farli…
Qui sotto il nozzle check della Epson 3880
Qui quello della Cano Pro1000 (per chi è digiuno di stampanti, le lettere sono le abbreviazioni dei colori delle cartucce: PBK = Photo Black, Y = Yellow, ecc.)
Allego qui sotto anche un link ad un video del canale YouTube di Keith Cooper, dove parla proprio di questo, mostrando sia quello della Canon che della Epson:
https://www.youtube.com/watch?v=F_LI7J96HEs
Poi se qualcuno è interessato c’è anche quello sull’allineamento delle testine (un’operazione che ho fatto una volta sola in 15 anni, e solo per curiosità):
https://www.youtube.com/watch?v=187jDUucod8
In definitiva nutro grande stima per la Pro1000 (e quindi per la nuova Pro1100), una macchina da battaglia robustissima, progettata quasi per funzionare da sola, che non farà mai le righine ma che ha costi di esercizio più alti.
La 3880 (e certamente anche la P900) invece deve essere accudita: nemmeno lei farà mai le righine ad un utilizzatore accorto (per me è stato così), che la terrà in esercizio con piccole attenzioni mensili quando è costretto a non stampare. La mia ha un cuore, un’anima, è sensibile, a volte le parlo (come il matto di Full Metal Jacket al fucile… ).
Ci prendiamo cura delle nostre fotocamere, ne puliamo i sensori (chi ha una digitale) e gli obiettivi, se stanno in un cassetto per molto tempo le carichiamo e le facciamo scattare, controlliamo i tempi di otturazione e la scorrevolezza delle ghiere, perchè non dovremmo prenderci la briga di fare delle veloci e semplicissime operazioni per verificare gli ugelli di una stampante?
Una volta qualcuno mi ha detto: “ Io il mio ugello me lo verifico tutte le mattine”, ma credo che parlasse d’altro…
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Re: Considerazioni in merito all'acquisto di una stampante.
Perciò no ho ancora deciso. Nel frattempo mi hanno contattato amici di questo forum chiedendo informazioni sulle stampanti più piccole e più economiche. Presto scriverò qui qualcosa al riguardo, nel tentativo di stimolare ancor più la discussione, anche con l'esperienza di altri
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Re: Considerazioni in merito all'acquisto di una stampante.
...la mia poca esperienza poco aggiunge a questa minuziosa disamina, rispondo solo per dire che seguo con attenzione le vostre considerazioni.
Stampo raramente, oggi con una Canon 1000 pro dopo l'esperienza Epson 3800.
Le attenzioni di cura alla Epson che Tu hai a suo tempo descritto in dettaglio, le ho applicate quando il malato era in fase terminale ...
Con la Canon tutto bene, ma anche qui non faccio nessuna manutenzione periodoca. Accumulo le foto che voglio stampare, (una ventina circa.. ) e poi faccio una full immersion . (circa ogni sei mesi, salvo imprevisti... )
La stampante , una volta accesa, esegue una minuziosa manutenzione che dura circa un quarto d'ora e tutto funziona regolarmente.
I consumi sono di fatto riservati ad alcuni inchiostri in particolare, ma stampo in prevalenza in bianco e nero. Ci sono cartucce che sono ancora native. Altro consumo economico è riservato alla cartuccia di manutenzione che trovo filosoficamente un punto a sfavore di Canon e forse anche di altri brend.
Sarebbe sufficiente svuotarne il contenuto con l'assorbente senza dover cambiare l'intera scatola;
Molti marche fanno delle campagne pubblicitarie basate sull'ecologia e la difesa dell'ambiente; capisco che solo il produrre certe attrezzature inquina, ma dove si puo' evitare ...
Stampo raramente, oggi con una Canon 1000 pro dopo l'esperienza Epson 3800.
Le attenzioni di cura alla Epson che Tu hai a suo tempo descritto in dettaglio, le ho applicate quando il malato era in fase terminale ...
Con la Canon tutto bene, ma anche qui non faccio nessuna manutenzione periodoca. Accumulo le foto che voglio stampare, (una ventina circa.. ) e poi faccio una full immersion . (circa ogni sei mesi, salvo imprevisti... )
La stampante , una volta accesa, esegue una minuziosa manutenzione che dura circa un quarto d'ora e tutto funziona regolarmente.
I consumi sono di fatto riservati ad alcuni inchiostri in particolare, ma stampo in prevalenza in bianco e nero. Ci sono cartucce che sono ancora native. Altro consumo economico è riservato alla cartuccia di manutenzione che trovo filosoficamente un punto a sfavore di Canon e forse anche di altri brend.
Sarebbe sufficiente svuotarne il contenuto con l'assorbente senza dover cambiare l'intera scatola;
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Un saluto
Andrea
... prima il contenuto, poi la qualità; oppure, prima, la qualità del contenuto .....
A.P.©
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