Temperatura ideale per maneggiare ottiche e treppiedi, poca voglia di uscire, molta voglia di vedere (e far vedere eventualmente discutendone assieme) certe differenze ma soprattutto sfatare leggermente certi luoghi comuni.
Il "tutto aperto" in primis perchè chiudere anche solo di 1 stop o anche meno contribuisce a migliorare le prestazioni di qualunque ottica ed in particolare di quelle superluminose.
In seconda battuta "lo sfuocato", gioia e dolore delle nostre beneamate ottiche e argomento che, credo, nel 2050 sarà ancora di assoluta attualità...
Ho quindi montato la M9 su un robusto treppiede e ho tirato fuori il Summilux 50 preasferico serie laccata (quello presentato a corredo della M6 Millennium) e il mio Noctilux non asferico (ovviamente) e ho scattato partendo dalla massima apertura fino a diaframma 5,6 a passi di mezzo stop. Nessun intervento a posteriori se non la conversione da DNG e JPG e il dimensionamento per l'upload in Flickr e la pubblicazione.
Condizioni:
M9 a 160 ISO
Distanza dei piani:
macchina > soggetto = 1,10 metri
soggetto > oggetti sullo sfondo = 1,00 metri
I risultati sono interessanti sotto diversi aspetti e ne discuteremo, se vi va, a posteriori.
Incominciamo con il Summilux:

SUMMILUX 50 A F/1,4

SUMMILUX 50 A F/1,4>2

SUMMILUX 50 A F/2

SUMMILUX 50 A F/2>2,8

SUMMILUX A F/2,8

SUMMILUX A F/2,8>4

SUMMILUX A F/4

SUMMILUX A F/4>5,6

SUMMILUX A F/5,6
Ed ora passiamo al Noctilux:

NOCTILUX A F/1

NOCTILUX A F/1>1,4

NOCTILUX A F/1,4

NOCTILUX A F/1,4>2

NOCTILUX A F/2

NOCTILUX A F/2>2,8

NOCTILUX A F/2,8

NOCTILUX A F/2,8>4

NOCTILUX A F/4

NOCTILUX A F/4>5,6

NOCTILUX A F/5,6
Ora, saltando ovviamente il diaframma 1:1 in quanto prerogativa del solo Noctilux e quindi impossibile da confrontare con l'altro obiettivo, vediamo di accostare i risultati più significativi omettendo per motivi di spazio anche i mezzi diaframmi.


A SINISTRA IL SUMMILUX - A DESTRA IL NOCTILUX - F/1,4


A SINISTRA IL SUMMILUX - A DESTRA IL NOCTILUX - F/2,8


A SINISTRA IL SUMMILUX - A DESTRA IL NOCTILUX - F/5,6
Le differenti dimensioni del campo inquadrato sono dovute al fatto che la fotocamera è stata spostata più indietro di circa 40 cm durante gli scatti con il Noctilux, variazione ininfluente nella comparazione tra i vari diaframmi della stessa ottica, leggermente fuorviante invece qui sopra nell'accostamento diretto ma il vero scopo di questo minitest voleva essere il confronto tra la resa a F/1,4 e quella a f/2,8.
Se guardiamo con attenzione le immagini scattate a f/1,4 e le confrontiamo con quelle scattate chiudendo di 1 stop vediamo che lo sfuocato non cambia in modo eclatante mentre migliora di molto la ricchezza di dettaglio e, sebbene a monitor non si noti moltissimo, la resistenza alle luci parassite.
Aumenta ovviamente anche la profondità di campo che a questa distanza, tra f/1,4 e f/2 è già sufficiente a meglio perdonare una lieve imprecisione di collimazione del telemetro e, perchè no, anche una leggera tolleranza della camma dell'ottica.
Ma, necessità di esposizione a parte (nel senso che con F/1,4 a volte possiamo portare a casa una foto che con un obiettivo F/2 potremmo sempre portare a casa ma mossa), se confrontiamo gli scatti fatti a tutta apertura con il Summilux 50 con quelli fatti non a F/2 ma addirittura a F/2,8 e quindi chiudendo di ben 2 stop il diaframma, vedremo che lo sfuocato quasi non subisce variazioni apprezzabili e questo vale anche per il Noctilux.
Questo significa che spesso ci avventuriamo inutilmente a scattare a diaframmi apertissimi pensando di ottenere in questo modo sfuocati che ipotizziamo impossibili chiudendo di uno o due stop il diaframma mentre invece potremmo benissimo azzardare un 2,8 se non addirittura un 4 senza pregiudicare seriamente la plasticità dell'immagine ma, anzi, guadagnando non poco in microcontrasto, definizione e maggior tolleranza di messa a fuoco.
Tutte le osservazioni sono naturalmente gradite e comunque ritengo che questa mia piccola prova possa costituire un argomento di interessante discussione.
Ciao